lunedì 11 giugno 2012

UN ESPERIMENTO


Sono due concetti diversi: in uno (civiltà di vergogna) si giudica l'operato della persona sulla base della valutazione che ne dà la società, nell'altro (civiltà di colpa) è la "coscienza" dell'individuo che assume il ruolo giudicante. La storia se l'è inventata tale Dodds, in "i Greci e l'irrazionale".
Ora, sono categorie che ovviamente si sovrappongono dentro di noi: però, secondo me, c'è sempre una qualche preponderanza nel proprio carattere.

Allora, io sono chiaramente più soggetto alla civiltà di vergogna che, secondo me, in una società moderna è anche meglio. Perché - se tutti ne avvertissero il peso -  almeno starebbero attenti a rispettare la legge.

Comunque, un giochino carino è classificare le persone che si conoscono sulla base delle due categorie.

8 commenti:

  1. io sono della seconda specie.
    la mia amica Cosci mi tormenta quotidianamente.
    certe volte ci faccio delle litigate, con quella, che poi se ne sta buona un paio di giorni, finché non trova l'occasione giusta e pam! ripiomba a rompermi le balle

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    1. Si chiama Enza pure la tua?
      Omonime rompi...ne eh. :-D

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  2. E' un concetto che esprime anche Musil ne "L'uomo senza qualità", dove però lui sta molto dalla seconda parte, tanto che addirittura dice qualcosa tipo: "Le persone che fanno cose buone non possono essere veramente buone, sono veramente buone solo le persone che lo sono intimamente (non importa poi cosa facciano)". Il che io lo trovavo irritantissimo :)

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  3. Sento che potrebbe entrarci qualcosa il dilemma del Tricheco e del Carpentiere di Lewis Carroll (è più colpevole il Tricheco che sente il rimorso per aver mangiato le piccole tenere ostrichette curiose, o il Carpentiere che non si sente affatto in colpa ma ne ha mangiate molte meno?)

    (Io civiltà della vergogna. Pur sapendo che quelli della civiltà della colpa son più bravi - però ogni tanto che palle).

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  4. wonder, e meno male che è "amica"

    lise, visione molto cattolica, credo.

    rita, non sbagli mai.

    yban, mi sento in colpa per le mie vergogne?

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  5. qualche volta mi sento così a posto, così ammodino e senza pecche da non aver alcuna vergogna o colpa,

    subito dopo mi sento esageratamente presuntuosa e quindi provo tutto insieme violentemente.

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