giovedì 26 settembre 2013

cellulari e giochi raffinati

Il cellulare è importante, inutile simulare indifferenza. Se ce l’hai con te ed è carico /funzionante sai che nessuno ti sta cercando. Il Blackberry anche. Se non trilla (ormai ho solo suonerie semplicissime, standard. Tra quelle strane che avevo inserito, la più carina era la voce di mia nipote che strillava “Zio! Zio! Ascoltami! C’è una telefonata!”) e non c’è la lucina rossa del BB, sai che il mondo è tenuto fuori e che nessuno ti cerca per dirti cose, per farti rendere conto. Bè, ci sono anche i periodi che aspetti la chiamata, il segnale, ma sono cose di quando uno è innamorato.
Puoi stare tranquillo e pensare sereno alle tue robe, ai sogni strani che hai fatto. Puoi fare quel gioco che consiste nell'immaginare una linea che parte da sopra una riga e passa per gli spazi delle parole per arrivare in fondo ma non può andare troppo in orizzontale (la regola è che non può fare un angolo maggiore di 45 gradi: più o meno, ammesso che uno riconosca un angolo di 45 gradi). Vabbè un gioco sofisticato, intelligente, da me inventato, che raramente riesce. 
Poi riprendi a leggere il palloso documento sulle istruzioni di vigilanza di Bankit.

4 commenti:

  1. leggilo a zig zag ed è come se giocassi
    ciao

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  2. Meglio bankit che studiare le deliranti affermazioni del pdl
    mandalay (purtroppo) tornata alla base

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  3. mandalay, ti capisco.

    io ormai non provo neanche tristezza ma solo scoramento.

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  4. in questi giorni ho un pessimo rapporto con i cellulari, e loro lo sentono: allo smartphone aziendale si è spaccato il vetro, e non ho assolutamente capito come. Lo smartphone privato invece è settato tim, e io ho vodafone, e mi sta facendo diventar scema,...

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