giovedì 16 febbraio 2012

AGONISMO

La lotta comincia non appena ho montato la bici, di regola alle 8 di mattina, nella triste periferia dove parcheggiò l’auto, appena finita l’autostrada.
Lui arriva, grande grosso, imponente, rigido nella sua strada, ben protetto dai maledetti menocinque che mi intorpidiscono i piedi. All’inizio è avvantaggiato, che il vialone gli permette una velocità che non riesco a raggiungere e quindi la tattica è quella di limitare i danni e di pedalare forte per scaldarmi.
Ma l’attacco avviene presto, lì dove inizia un po’ di traffico e dove la agilità, duttilità e capacità di rapide scelte (salgo sul marciapiede? Ma lì ci sono i bocia delle elementari, no, meglio la corsia riservata dei mezzi fino al semaforo, poi giù per la strada) fanno premio sulla bovina linea retta.
Il viscido tenta una rimonta su corso giulio cesare ma deve infine arrendersi al semaforo sulla dora. A porta pila un ultimo momento di difficoltà – il mercato è incasinatissimo, la strada stretta e piena di maledette rotaie, grandi nemiche delle mie esili ruotine – ma poi arrivo trionfalmente in ufficio battendo di almeno cinque minuti il tram 4.

5 commenti:

  1. Nooo, le gare univoche, troppo figo!!! Io nell'ufficio deserto (sottolineo deserto) quando esco dal bagno faccio sempre a gara con me stessa a raggiungere a salti una certa mattonella prima di sentire il rumore della porta che mi si chiude alle spalle. E poi una volta ho fatto a gara con una pantegana a chi raggiungeva per prima la fermata della cinquantatrè.
    (Veramente la pantegana ha fatto a gara con me, nel senso che mi ha vista correre lungo il marciapiede, si è esaltata, è sbucata da un cespuglio e s'è messa a corrermi accanto. Marò che schifo. Sembravo una signora che fa jogging con accanto il cane, solo che non era un cane. Che uno dice, magari era una pantegana cucciolo e come tutti i cuccioli aveva voglia di giocare: be', ora che dev'essere cresciuta probabilmente avrà le dimensioni di un setter).

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  2. Alice, no, eh!

    Rita, "il" cinquantatrè. Gli autobus sono maschi. Chissà la pantegana.

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  3. sembra la mia giornata tipo, solo che la macchina la lascio al campo volo di collegno per entrare a pedali nella città dai mille toni di grigio.... ci si incrocia allora qualche volta!

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