È ovvio che Francesco Schettino – avendo causato colposamente la morte di molte persone – dovrà essere punito dalla giustizia. E sembra che abbia perso la testa nel momento più delicato, quando doveva coordinare lo sbarco di qualche migliaia di passeggeri. E sentendo la famosa telefonata del “vadabordocazzo”, ciò si capisce chiaramente.
Ma.
Siamo tutti sicuri – e in particolare lo sono quelli che si accaniscono contro di lui, cercando, sperando nell’orgia serale con alcol e ragazza moldava e nella registrazione dello Schettino ubriaco che strilla alla sospetta meretrice “ti faccio vedere come ci arrivo vicino” – che nella peggiore situazione del nostro lavoro, qualsiasi esso sia, saremmo in grado di fare il nostro dovere?
Siamo così certi che Di Falco, al posto di Schettino si sarebbe comportato in modo adeguato?
Io credo che sarei stato perfettamente in grado di gridare “vadabordocazzo”, ma non so se avrei avuto il coraggio di risalire a bordo.
Non so significa proprio non so; l’unica volta nella mia vita che credevo di essere in grave pericolo ho dimostrato molto coraggio, ma questo non implica che lo dimostrerei ancora, in analoghe situazioni.
Insomma, a me questo sport nazionale di sputare sui feriti gravi – così ci sentiamo tutti bravi e buoni – non piace.
Sono d'accordissimo con te, ne ho già discusso anche altrove (è uno dei motivi per cui ritengo il fondo di Travaglio di qualche giorno fa, tanto osannato, tanto per cambiare illeggibile). Come ha scritto Gramellini, siamo tutti un po' Schettino. L'unica cosa che trovo davvero difficile da digerire, anche facendo, come faccio, tutte le osservazioni che tu ricordi, è quella di aver tardato tanto a chiamare i soccorsi.
RispondiEliminaPer il resto, che la pratica dell'inchino non l'abbia inventata lui, e che i vari De Falco della situazione siano stati più o meno consapevoli e conniventi, non mi pare niente altro che un dato di fatto.
lo diceva la bibbia.
Eliminacomunque, c'è chi investe uno per strada e perde la testa.
mai perso la testa?
ecco, io credo l'abbia persa per paura. per terrore.
avrebbe dovuto riprendersi. ma non si è ripreso. che fare?
forse il punto non è aver il coraggio di tornare a bordo, ma quello di non scendere prima di quelli che da te aspettano indicazioni
RispondiEliminaa me De Falco è antipatico
RispondiEliminaciao cinas meditabondo
(e compratelo, il trenino)
Purtroppo sono tra quelli che invece pensano che in certe situazioni non ti puoi proprio permettere di perdere la testa.
RispondiEliminaE quando dico "non te lo puoi permettere" dico che, per il mestiere che stai facendo ti devi allenare quotidianamente al pensiero che, ti piaccia o non ti piaccia, se accade qualcosa del genere ci devi stare con la testa, lo DEVI fare anche se non vuoi.
Se non ti sei allenato sei solo un coglione che pensa di fare l'equilibrista solo se c'è il vento a favore, sei un "arronzato" che non calcola i rischi, sei uno che sognava di fare l'astronauta da piccolo e poi si caga sotto quando deve partire col razzo (perchè studiarlo era più semplice che farlo), sei un medico che poi si schifa della ferita...e allora auguro a coloro che pensano che "umanamente" si possono giustificare certi comportamenti, di essere loro i malati di questo medico così probo.
E la responsabilità della vita della gente che dipende da te non la senti? Senti solo il pisello se tira non tira, le gambe sollevarsi dalla paura e lo stomaco se borbotta se hai fame?
Scusa, mi rendo conto che ho una considerazione del lavoro e della preparazione che ci deve stare dietro molto più orientale che occidentale.
E quindi si, non mi vergogno di dire che arrivo a disprezzare chi invece si fa solo preda degli istinti come un animale e giustifica per essi qualunque atteggiamento retrivo.
E alla domanda se sono sicura ti rispondo di si.
grazia
Ma perche' dobbiamo essere certi che De Falco al posto di Schettino si sarebbe comportato in modo adeguato?
RispondiEliminaVoglio dire, che domanda è?
De Falco si è comportato in modo adeguato per il momento e il ruolo. Schettino no. Semplicemente.
Io forse (non so) non sarei stata all'altezza della situazione in nessuna delle loro posizioni, e infatti faccio un altro lavoro.
La prima cosa pare sia la consapevolezza dei propri limiti.
Poi sono d'accordo, anche a me non piace lo sport nazionale del sentirsi tutti bravi, ma nemmeno l'altro sport nazionale, del sospendere il giudizio (ogni guaglione è bello a mamma sua) e non scagliare la prima pietra...
è per questo che siamo il paese che siamo.
giulia